E’ il fenomeno del momento, un mercato in forte espansione e che almeno per il momento sembra la gallina dalle uova d’oro che molti imprenditori stavano aspettando. Parliamo della marijuana light, il business legato alla coltivazione e alla vendita di canapa industriale (quella con THC sotto lo 0,2%) priva di effetti psicotropi e perciò per la legge italiana 100% legale.
La canapa industriale, va detto subito, si può coltivare e vendere senza necessità di autorizzazione. La legge di riferimento circa la produzione e la vendita di canapa è la 242/2016, la quale recita:”La coltivazione delle varieta’ di canapa di cui all’articolo 1, comma 2, e’ consentita senza necessita’ di autorizzazione”, purché le varietà coltivate siano tra le 78 specie di canapa inserite nel catalogo redatto dall’unione europea.
Coltivare canapa light legalmente
Si capisce subito, quindi, la portata di tale mercato e l’effetto traino che la cannabis light sta determinando su tutta l’intera filiera della canapa, dal coltivatore al consumatore, passando per i distributori fino ad arrivare ai tanti commercianti che vendono prodotti a base di canapa. In Italia la coltivazione e la vendita di canapa per uso industriale è regolamentata dalla legge 242/2016, ribadita con circolare del Ministero delle politiche agricole in data 25.05.18 nella quale si fa espressamente riferimento alla vendita di infiorescenze di cannabis per uso tecnico:”Con specifico riguardo alle infiorescenze della canapa, si precisa che queste, pur non essendo citate espressamente dalla legge n. 242 del 2016 né tra le finalità della coltura né tra i suoi possibili usi, rientrano nell’ambito delle coltivazioni destinate al florovivaismo, purché tali prodotti derivino da una delle varietà ammesse, iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, il cui contenuto complessivo di THC della coltivazione non superi i livelli stabiliti dalla normativa, e sempre che il prodotto non contenga sostanze dichiarate dannose per la salute dalle Istituzioni competenti ”.
Ecco quindi spiegato il boom di attività commerciali e di negozietti che vendono infiorescenze di canapa, e perchè tanto si parla di come coltivare marijuana leggera. Il tema della coltivazione di marijuana leggera è di grande attualità, così come parlare di “cosa serve per coltivare canapa in Italia” e quali strumenti sono necessari per autoprodurre marijuana leggera.
Ciò premesso, possiamo affermare senza possibilità di smentita che coltivare canapa per uso industriale (quella con THC nei limiti di legge) nel giardino di casa, sul balcone o nel proprio garage, è assolutamente legale e, anzi, è una grande opportunità per molti.
Come accennato, le varietà di canapa che è possibile coltivare in Italia sono 78, iscritte nell’elenco stilato dalla comunità europea, le quali contengono livelli di THC bassissimi e per questo motivo possono essere coltivate per finalità industriali. In questo articolo andremo ad analizzare alcune di queste 64 varietà di canapa, le più utilizzate per la produzione di infiorescenze e quelle con le caratteristiche più rilevanti. Tutte le varietà del catalogo, ovviamente, presentano un basso contenuto di THC, e sono tutte commercializzate per un uso non ricreativo.
Ricordiamo, infatti, che sebbene la legge stabilisce che è assolutamente lecito coltivare e commercializzare infiorescenze di cannabis light, è altresì vietato l’utilizzo ricreativo della stessa, ovvero è proibita la combustione, l’ingestione o l’inalazione da parte dell’uomo.
L’ uso tecnico della canapa rappresenta, forse, il nocciolo dell’intera questione. La canapa e sopratutto le infiorescenze sono vendute esclusivamente per uso tecnico e non ricreativo, e questo fa nascere l’equivoco che induce molte persone a pensare alla cannabis light come ad un prodotto destinato al consumo umano.
Come avviare una coltivazione di canapa legale
Ribadito il concetto che nessuno si improvvisa florivivaista o coltivatore agricolo dall’oggi al domani, va detto però che coltivare canapa industriale non è una attività particolarmente proibitiva. Iniziare a coltivare cannabis light necessita di tre step fondamentali:
1) Semina di una delle 78 varietà di canapa iscritte nel Catalogo Europeo delle sementi. (Nel catalogo sono iscritte solo le varietà che contengono una quantità di THC inferiore allo 0,2%).
2) Conservazione della fattura di acquisto del seme e relativo cartellino di certificazione della qualità del prodotto. (Il cartellino è allegato alle sementi e il coltivatore ha l’obbligo di conservarlo).
3) Ultimo passaggio da compiere prima di passare alla fase operativa è quella di comunicare alla più vicina stazione di carabinieri dell’inizio dell’attività di semina di cannabis light.
Detto ciò, passiamo alla fase operativa, quella nella quale ci dedicheremo alla preparazione del terreno e alla raccolta ed essiccazione del prodotto.
Ricordiamo che la canapa si può coltivare per molteplici utilizzi, non ultimo quello di ottenere infiorescenze da destinare ad un uso tecnico e non umano.
Iniziamo la coltivazione di canapa
Fatte le dovute considerazioni di carattere normativo, vediamo ora cosa serve per iniziare a coltivare cannabis con basso THC. Quello che segue è un breve elenco delle cose necessarie da fare per coltivare piante di cannabis indoor e outdoor, e quali sono le cose importanti da tenere a mente per avere successo con tale attività.
Aquisto del seme di canapa certificato
Per prima cosa, ovviamente, dobbiamo procurarci i semi di canapa che andremo a piantare e dai quali ottenere le nostre infiorescenze di cannabis light. Per quanto riguarda l’acquisto del seme è sempre bene rivolgersi ad un rivenditore autorizzato, con una certa esperienza, possibilmente già noto nel settore e meglio ancora se di nostra fiducia. Questo è un passaggio importante, sia per essere sicuri di operare sempre in un ambito di legalità (THC sotto lo 0,2%), sia perché così facendo abbiamo la certezza di lavorare con varietà di seme selezionati e di buona qualità. In Italia, come detto, è possibile coltivare soltanto alcune varietà di canapa, quelle con THC sotto i limiti stabiliti dalla legge 242/2016 (0,2% tollerabile fino allo 0,6%), ed iscritti nel catalogo europeo delle specie di canapa autorizzate.
Conservazione del cartellino
In Italia si può coltivare la cannabis (canapa industriale) utilizzando solo sementi registrati nel catalogo dell’Unione Europea, i quali presentano un contenuto massimo di THC dello 0.2%, innalzato fino allo 0,6% dalla nuova legge sulla coltivazione della canapa e la vendita delle infiorescenze.
La scelta del seme presuppone l’inizio dell’attività di coltivazione di cannabis light.
I semi delle varietà di canapa industriale autorizzati sono certificati attraverso un cartellino riportato sul sacco.
Il cartellino rappresenta il documento che attesta la qualità e la legalità del seme (THC sotto lo 0,2%), e come tale va conservato per un eventuale controllo da parte dell’autorità competente.
Scegliere la qualità migliore di seme con la quale avviare una piccola o media attività di coltivazione di cannabis light non è semplice, ma nemmeno troppo difficile. Affidandosi alle persone giuste e comprando varietà di seme certificato e garantito, si ha una buonissima percentuale di successo.
A grandi linee possiamo dire che per iniziare a coltivare cannabis light non è indispensabile possedere requisiti professionali particolari. basterebbero alcune piccole conoscenze legate all’attività vivaistica o comunque tali da poter far fronte all’attività di semina, raccolta e di distribuzione del prodotto finito.
Tuttavia, non è raro che persone completamente digiune delle nozioni di base inizino l’attività di coltivazione della cannabis light. In questo caso è sufficiente affidarsi a persone competenti, o che comunque abbiano già fatto esperienze simili.
Per l’acquisto del seme, come detto, rivolgiamoci ad una delle tante attività di vendita online, garantite ed in grado di offrirci varietà di semi certificati e di buona qualità.
In commercio esistono due categorie di seme: Monoica e Dioica.
Le varietà Dioiche sono quelle in grado di produrre piante sia di sesso maschile che di sesso femminile, indistintamente. Nel periodo immediatamente successivo alla fioritura della pianta, i maschi periscono e lasciano spazio alle piante femmine che portano a compimento il processi di maturazione dei semi.
Le varietà Monoiche sono quelle in grado di produrre sulla stessa pianta sia fiori maschili che femminili.
Nella coltivazione di canapa destinato alla produzione di fibra o biomassa è preferibile utilizzare le specie Dioche.
Varietà di canapa light migliori
Trovare il seme adatto alla coltivazione di cannabis light non è difficile, e per semplificare la scelta circa le migliori varietà che è possibile reperire e coltivare nelle nostre case o nei nostri campi, abbiamo selezionato alcune varietà che molto bene si adattano al nostro mercato.
Tutte le varietà coltivabili nel nostro paese sono il risultato di selezioni naturali nelle quali l’obiettivo finale è quello di ottenere un prodotto con bassissimo livello di THC e quindi assolutamente legale per il nostro mercato. Le varietà coltivabili in Italia sono 78, e di queste 8 sono varietà italiane (Carmaleonte, Codimono, CS, Eletta Campana, Carma, Carmagnola, Fibranova e Tiborszallasi).
Le varietà di cannabis light più utilizzate in Italia per la produzione di cannabis light sono:
Coltivare canapa Futura 75
La Futura 75 è una varietà di seme francese che molto bene si adatta alla coltivazione indoor e outdoor nel nostro paese. La Futura 75 appartiene alla varietà monoiche, che come abbiamo visto ha la caratteristica di produrre sia fiori di sesso maschile che infiorescenze di sesso femminile.
Questa varietà, inoltre, cresce fino ai 2-3 metri di altezza, e si adatta molto bene alla produzione di tessuto.
Coltivare canapa Carmagnola
Questa varietà prende il nome dalla zona nella quale storicamente questa qualità di canapa si coltiva. Una sorta di Docg della canapa, per una varietà che nasce in Piemonte e che appartiene alla categoria delle Dioiche. Cresce fino ai 3-4 metri di altezza e si fa prediligere per la produzione di tessuti. Il THC della Carmagnola è nei limiti di legge, quindi indicata anche per produrre infiorescenze di cannabis light destinate al collezionismo.
Uso 31
Varietà, questa, della famiglia delle monoiche, originaria della Ucraina centrale, e particolarmente precoce nella fioritura. Le varietà a nome Uso sono tipiche della Russia e dell’Ucraina, ed hanno la caratteristica di essere povere di THC e quindi coltivabili liberamente anche in Italia.
Coltivare canapa Kompolti
La Kompolti nasce da semi Dioici ungheresi, ottenuta per mezzo di combinazioni genetiche tra varietà di canapa provenienti dall’Ungheria, dall’ Italia e dalla Cina. Si adatta molto bene al nostro clima, anche quello dell’Italia settentrionale (più freddo e umido), e cresce alta e ricca di fiori.
Se in principio questa varietà è stata selezionata per destinazione uso tessile, oggi la Kompolti è seminata per le sue ottime infiorescenze ricche di terpeni e resinose.
Coltivare canapa Finola
La Finola è una varietà dioica finlandese coltivata in Italia già da molti anni. Il contenuto di THC è molto basso e quindi adatta alla coltivazione di infiorescenze. La pianta cresce fino a 3-4 metri di altezza, vigorosa e ricca di foglie.
In origine la Finola era particolarmente utilizzata per la produzione tessile, oggi invece per via dei suoi olii ricchi di CBD e poveri di THC.
Coltivare canapa Fibranova
Varietà italiana ricchissima di CBD, la Fibranova cresce alta con fioritura tardiva. Questa genetica prende vita dall’incrocio tra Bredemann Eletta”” x “”Carmagnola”” (Allavena, 1961) .
La pianta fiorisce corposa tardivamente e si riconosce per le tonalità violacee degli steli.
Ricca di terpeni e oli essenziali, l’aroma della pianta di Fibranova è dato dalla enorme quantità di tricomi in essa presenti.
Varietà, questa, che non provoca effetti psicotropi e che quindi assolutamente legale coltivare e vendere.
Coltivare canapa Eletta campana
Varietà dioica utilizzata in passato per l’ottima produzione di fibre e biomasse di cui questa varietà è capace. L’Eletta campana è stata coltivata da secoli in tutta la penisola italica ma è nella regione Campania che si è affermata come una genetica di qualità. Foglie grandi e intensa fioritura, l’Eletta campana non produce effetti psicotropi.
Coltivare canapa Codimono
Si tratta di una varietà monoica, geneticamente imparentata con la Dioica denominata Superfibra. CBD fino al 3% e bassissimo contenuto di THC, la Codimono è particolarmente indicata per la produzione tessile e di biomasse.
Coltivare canapa Ferimon
Monoica francese, questa varietà cresce in brevissimo tempo (ciclo vegetativo di 100 giorni). Buon rapporto CBD THC, la Ferimon si trova facilmente in commercio e la resa è ottima.
Coltivare canapa Santhica27
Anche questa varietà è una monoica francese che fiorisce in 140 giorni circa. THC nei limiti di legge, la pianta si presenta di un bel verde brillante e ricca di foglie. Le cime sono lunghe e profumate e le infiorescenze ricche di terpeni.
Prepariamo il terreno
Se scegliamo di produrre cannabis light indoor, ovvero al chiuso, non abbiamo bisogno di particolari accorgimenti. Avremo bisogno di un ambiente adatto ad ospitare le nostre piante, condizioni di luce ottimali, una temperatura ambientale non troppo fredda, e un impianto di irrigazione adeguato.
Cosa diversa, invece, per quanto riguarda la coltivazione della canapa outdoor, all’aperto. Chi sceglie questo tipo di coltivazione ha il vantaggio di poter disporre di abbastanza spazio per far crescere un numero maggiore di piante, e di conseguenza veder lievitare i ricavi eventualmente ottenuti.
Premesso ciè, va detto che in entrambi i casi la Canapa non necessita di lavorazioni impegnative e particolarmente difficili. Questa può essere seminata senza preventiva preparazione del terreno, in quanto la canapa stessa è una pianta infestante in grado di prendersi il suo spazio da sola. E’ tuttavia preferibile seminare su terreni fertili, adiacenti corsi d’acqua o comunque facilmente annaffiabbili. Da evitare terreni ombrati e impervi di difficilmente raggiungibili.
La crescita della canapa è favorita da terreni ricchi di azoto, ed in alternativa è consigliabile arricchire il terreno con tale elemento. In commercio esistono numerosi prodotti a base di questi macroelementi nutritivi. Se si vuole procedere in maniera più naturale, la canapa apprezza molto la tecnica del sovescio. La tecnica del sovescio totale è praticata da molti coltivatori di canapa con ottimi risultati. La cannabis light, infatti, oltre all’azoto apprezza anche il potassio, lo zolfo e il fosforo.
Semina
La semina outdoor su grandi superfici è quasi sempre praticata per mezzo di seminatrici. Nella produzione indoor, ovviamente, la semina in vaso è compiuta manualmente. Nella produzione outdoor la cannabis light è seminata in primavera, tra Aprile Maggio e si procede a raccolta tra Settembre/Ottobre.
Crescita
La cannabis light cresce molto più in fretta di quanto si pensi. Se ben annaffiata la pianta di canapa spunta già dopo una decina di giorni. Cresce veloce il primo mese e mezzo, si allargano le radici e aumenta il fogliame. La fase di crescita (vegetativa) si protrae fino al solstizio d’estate (metà di agosto), fino al momento in cui le giornate smettono di allungarsi e la pianta inizia il processo di fioritura. Nella produzione indoor questo processo naturale è artificiosamente provocato dall’uomo, il quale provvederà a diminuire le ore di luce giornaliere allo scopo di far credere alla pianta che si sta procedendo verso la stagione invernale. Durante la fase di fioritura sarà possibile distinguere la pianta maschio dalla pianta femmina. Tutte le varietà di marijuana sono in grado di sviluppare sia gli organi riproduttivi maschili che quelli femminili. Va detto, però, che se la genetica di partenza è buona, difficilmente si assisterà a questo processo. Le buone genetiche mantengono la propria dioicità, garantendo un prodotto estremamente qualitativo.
Raccolto
Il raccolto ha inizio quando la pianta è giunta a maturazione completa, e ciò avviene generalmente intorno alla fine di settembre.
In questa fase è importante decidere se procedere manualmente o con trebbiatrice meccanica. Nella produzione indoor la raccolta avviene manualmente e questo favorisce l’integrità delle infiorescenze. Nella produzione outdoor la raccolta è influenzata da diversi fattori, non ultimo l’ampiezza del terreno e la quantità di cannabis light da raccogliere.
Cosa fare con la canapa industriale
Una volta effettuato il raccolto dobbiamo stabilire cosa fare della canapa. Un po’ come il maiale, della canapa non si butta via niente. Ciò è vero nella misura in cui vengono utilizzate tutte le parti della pianta, dai fiori alle foglie, dallo stelo alle radici.
Con la canapa si preparano infusi, birre artigianali, cosmetici, tessuti, biomasse e prodotti edili. Le infiorescenze, invece, sono vendute per scopi collezionistici o come profumo per ambienti, Per quanto riguarda il seme di canapa, invece, questo viene spremuto e l’olio che se ne ricava utilizzato in cucina o come cosmetico anti età.
Riassumendo
Le infiorescenze di cannabis light hanno ridato un po’ di linfa al settore della produzione di canapa industriale ormai ridotto ai minimi termini. Oggi si parla di nuovo di questo mercato agricolo in ragione di questo nuovo fenomeno che risponde al nome di “marijuana light”.
In Italia è legale coltivare Canapa utilizzando però solo e soltanto i semi certificati registrati nell’Unione Europea, i quali contengano un livello massimo di THC dello 0,6% (la legge stabilisce lo 0,2% ma il margine di tollerabilità arriva fino allo 0,6%).
La canapa è una risorsa importante per il nostro paese, ed è un segmento economico che sta dando occupazione a migliaia di persone.”